Immagine UNA NUOVA IDEA DI SUD

UNA NUOVA IDEA DI SUD

7 Settembre 2016

Un’installazione a cura di Fondazione Adriano Olivetti e della Fondazione CON IL SUD realizzata da archiSTART

Adriano Olivetti è stato imprenditore, editore, politico, urbanista ma soprattutto quello che oggi definiremmo un innovatore sociale. La sua poliedrica personalità lo ha portato ad impegnarsi non solo nel campo strettamente industriale e imprenditoriale, ma a occuparsi anche di problemi di urbanistica, di architettura, di cultura, oltre che di riforme sociali e politiche. Olivetti non ha mai inteso il progresso e la ricchezza generata dall’impresa come fine a se stessa ma come strumento per la costruzione di un mondo spiritualmente più elevato.

IL CONCEPT DELL’INSTALLAZIONE

Nell’installazione “Una nuova idea di Sud” – realizzata appositamente per la manifestazione “Un futuro mai visto” – il racconto della complessa azione, teorica e pratica condotta da Adriano Olivetti nel secolo scorso, è affidato a documenti originali e riproduzioni di materiali d’archivio, che permetteranno al pubblico di ripercorrere per suggestioni ed immagini le tappe più significative della straordinaria vicenda olivettiana, in particolare quelle legate al Mezzogiorno d’Italia. Il grande tavolo ovale della sala riunioni dell’Unione Industriali di Napoli diventerà per un giorno la superficie espositiva su cui saranno esposti più di cinquanta materiali, fra documenti, lettere, libri e immagini, provenienti dall’Archivio della Fondazione Adriano Olivetti. Nel buio della sala, l’illuminazione avrà un ruolo molto importante perché darà corpo e voce ai materiali esposti che faranno da cornice ad un grande pannello retroilluminato sui cui due lati saranno evidenziate le iniziative più rilevanti avviate nel Meridione. L’installazione è creata per l’occasione da archiSTART, una delle imprese culturali non profit giovanili selezionate con il bando Funder35.

ADRIANO OLIVETTI E IL MEZZOGIORNO

Adriano Olivetti si interessò della “questione meridionale” dall’immediato dopoguerra e se ne occupò in prima persona in due diverse occasioni: nella vicenda materana e in quella di Pozzuoli. Qui Olivetti attuò una delle possibili strategie per ridurre il secolare divario tra Nord e Sud: con movimento inverso ai flussi migratori nazionali decise di portare una delle sue fabbriche presso un grande bacino di manodopera, nonché in un’area di grande disoccupazione. La fabbrica, disegnata da Luigi Cosenza a partire dal 1951, si dispone in un sito di straordinaria qualità paesaggistica, affacciato sul golfo flegreo e, nell’astrazione del suo scarno linguaggio, si oppone al paesaggio, nel quale tuttavia si integra magnificamente, anche per merito degli spazi aperti disegnati da Pietro Porcinai. L’operazione Pozzuoli contemplava inoltre la realizzazione di un villaggio INA-Olivetti, poco distante, anch’esso disegnato da Luigi Cosenza.
Se la vicenda Pozzuoli consistette in un’iniziativa industriale privata, quella di Matera fu invece un’operazione condotta in un contesto agrario come quello della città dei Sassi, destinata ad una popolazione di contadini e attuata da un ente pubblico come l’UNRRA-Casas. La situazione dei Sassi e della popolazione residente era stata portata alla ribalta mondiale dal romanzo di Carlo LeviCristo si è fermato ad Eboli”; Olivetti, nella sua veste di membro della prima giunta dell’UNRRA-Casas e di membro dell’INU, fece preparare uno studio di carattere sociale, etnografico e urbanistico sui Sassi. L’intervento dello Stato fu però improvvido perché, smentendo in parte le risultanze dello studio, dichiarò l’inagibilità totale dei Sassi, che vennero così condannati allo spopolamento. Parte dei contadini che vi abitavano furono trasferiti in borghi rurali appositamente costruiti nei dintorni di Matera (La Martella, Borgo Venusio ed altri, mai realizzati), progettati con l’idea di poter reinventare quella “unità di vicinato” che era stata letta nei Sassi e che per più versi veniva identificata con la Comunità olivettiana.

Per il contributo alla realizzazione dell’installazione, desideriamo ringraziare Geico Spa, Federico Bilò, Massimo Locci, Gabriele Panizzi, Scuderie MArteLive, Unione Industriali di Napoli.

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