Presentazione

10 anni fa, esattamente il 22 novembre 2006, nasceva la Fondazione CON IL SUD con la missione di promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero sostenere percorsi di coesione sociale per favorire lo sviluppo tout court. Un progetto ambizioso e unico nel panorama europeo: un soggetto non profit costituito da un’alleanza inedita tra le Fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato che ancora oggi, insieme, lo governano. Il primo grande impegno pubblico del privato sociale al Sud con capitali interamente privati , con una chiara visione “politica” e strategica, che investe nella società civile e nella capacità di fare rete orizzontale per innescare un cambiamento possibile e duraturo. In altre parole, proponendo un cambio di paradigma, cercando di ribaltare la logica, la cultura dominante che considerano ancora, nei fatti, ad esempio l’istruzione, la condizione giovanile e minorile, i beni comuni, il welfare di comunità e in generale il “sociale” come temi importanti, meritevoli ma “altri” rispetto alle questioni “vere” dello sviluppo. Noi riteniamo che sia vero il contrario, e cioè che queste appena citate siano le priorità per lo sviluppo del Sud e del Paese, cioè riteniamo che la coesione sociale sia una premessa dello sviluppo economico. Promuoviamo il cambiamento con la forza delle idee, ma lo promuoviamo e lo raccontiamo soprattutto con la forza dei fatti, delle storie, delle sperimentazioni, dei modelli e dei progetti realizzati sul territorio: 5 “fondazioni di comunità” e oltre 800 iniziative avviate in 6 regioni meridionali, con 5 mila organizzazioni coinvolte e 280 mila cittadini attivati direttamente, soprattutto giovani. Un impegno realizzato con un’erogazione complessiva di oltre 150 milioni di euro di risorse private. E sempre più spesso con la capacità di indurre veri cambiamenti nei soggetti e nelle relazioni locali, nei territori.

10 anni sono pochi o sono tanti, dipende dal punto di vista. Per noi rappresentano una tappa importante di questo percorso di missione, e di passione, “con” il Sud.
In occasione del decimo compleanno, abbiamo deciso di promuovere una manifestazione nazionale articolata in diversi incontri sul territorio, attorno a figure emblematiche e significative per la nostra missione, per certi versi profetiche:
Franco Basaglia, Danilo Dolci, Renata Fonte, Don Lorenzo Milani, Adriano Olivetti.
Attraverso questi cinque appuntamenti vogliamo animare un dibattito nazionale sulle politiche di sviluppo per il nostro Mezzogiorno e per il Paese. Quella del Sud è, come sappiamo, una “questione” ancora aperta, nonostante siano passati più di sei decenni e nonostante i – forse insufficienti ma comunque ingenti – trasferimenti, è stata affrontata con fortune alterne dai tanti Governi: a volte è stata centrale, a volte marginale, a volte è stata letteralmente rimossa; a volte il dibattito è stato intenso, a volte è stato scadente tra accuse da un lato e rivendicazioni dall’altro, quasi sempre inconcludenti.

La scelta di ri-leggere le figure dei cinque personaggi contemporanei individuati, oltre ovviamente a rimarcare la loro capacità di coniugare l’aspetto “visionario” dell’utopia con la forza del pragmatismo e la potenza dell’esempio, vuole sottolineare anche l’attualità di una necessaria rottura “culturale” con schemi e paradigmi ormai palesemente inappropriati per interpretare il presente e progettare il futuro.
Un percorso, ideale e concreto, che ripercorre anche il filo rosso della storia recente. E se avessero avuto ragione loro e le loro idee fossero diventate, nei fatti, pratica comune e non straordinaria? Partiamo da questo punto, dalla “utopia della realtà” dei cinque che si applica nei diversi ambiti della nostra società: economia e produzione, salute e welfare, educazione e formazione, diritti individuali e collettivi, territorio e legalità; esplorando le esperienze che direttamente o implicitamente si sono ad esse ispirate. Insomma, “Un futuro mai visto”, nel senso storico dei fatti e nel senso ideale di un cambiamento, auspichiamo oggi, possibile.

Carlo Borgomeo
presidente Fondazione CON IL SUD

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